Gli auguri della Chiesa cattolica al mondo musulmano per il Ramadan: intervista con mons. Celata

Di seguito gli auguri dell'arcivescovo Pier Luigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, al microfono di Sergio Centofanti...

R. - Per il musulmano osservante - come sappiamo - il mese del Ramadan è particolarmente importante sia nella dimensione personale e familiare, sia in quella sociale in genere. I musulmani sono, infatti, invitati in questo mese a ritrovare un po' più in profondità il loro rapporto con Dio e con se stessi, attraverso il digiuno, la preghiera, il dono della misericordia da chiedere a Dio e da donare agli altri, l'elemosina e la cura dei rapporti interpersonali. Ai nostri fratelli musulmani assicuriamo anzitutto la nostra vicinanza spirituale, formulando l'augurio che essi possano realizzare tutto quello che il loro cuore di credenti in Dio desidera per lo stessi e per tutti gli uomini, come una maggiore attenzione ai poveri e agli emarginati, una maggiore solidarietà, il rispetto per la vita di tutti e la pace.

D. - Il mondo arabo sta vivendo un periodo difficile, tra nuove speranze e paure: quale il ruolo delle comunità cristiane che vivono in questi Paesi e soprattutto in questo mese di digiuno?
R. - Noi sappiamo che le comunità cristiane presenti nel mondo arabo condividono pienamente i desideri, le preoccupazioni, l'impegno, che sono propri di tutti i cittadini di quei Paesi. In particolare in questo mese, in genere le comunità cristiane si aprono a particolari incontri, conviviali, in occasione dell'Iftar - la rottura del digiuno - alla sera e hanno una particolare attenzione per i fratelli musulmani in termini di vicinanza, di solidarietà e anche di preghiera per loro. I cristiani sono chiamati in particolare, in questo periodo, ad essere testimoni di quella premura per l'uomo, per ogni uomo e per ogni donna, di cui li fa capaci Gesù, morto e risorto per tutti. Quindi è naturale la loro attesa che le nuove strutture istituzionali previste in alcuni Paesi siano espressione di un autentico rispetto per la dignità di ogni persona e dei suoi diritti fondamentali, primo fra tutti il diritto a un'effettiva libertà religiosa.

D. - La Chiesa cattolica ogni anno invia un messaggio augurale per la fine del Ramadan: un segno di amicizia e di dialogo col mondo musulmano?
R. - Sì, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso invia, ogni anno, per l'Id al-fitr - la chiusura del mese del Ramadan - un messaggio di felicitazione e di augurio ai musulmani. Di fatto stiamo inviando questo messaggio per la fine di questo Ramadan, che è appena iniziato. Esso conterrà, come di consueto, espressioni di augurio, di felicitazioni e l'invito a riflettere su un particolare tema di comune interesse. (mg)


Articolo tratto da: MaanInsieme - http://maaninsieme.altervista.org/
Pubblicato Lunedi 27 Agosto 2012 - 07:17 (letto 3104 volte)
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