Una preghiera a Lampedusa nell'anniversario del 3 ottobre 2013 - CO.RE.IS.

Esponenti di diverse religioni unite ieri nell'isola in occasione della prima Giornata mondiale della Memoria e dell'Accoglienza...

A un anno esatto dalla tragedia del 3 ottobre 2013, giorno in cui persero la vita 368 migranti, si è svolta ieri pomeriggio a Lampedusa una cerimonia di commemorazione delle vittime in occasione della prima Giornata mondiale della Memoria e dell'Accoglienza.
Unite nella meditazione e nella preghiera anche diverse confessioni religiose fra cui Buddismo, Cristianesimo e Islam, insieme nel ricordare che le religioni sono il segno su questa terra di una pace che solo Dio può dare - come ha ricordato Yusuf Abd al-Hady Dispoto, presente con Ahmad Abd al-Majid Macaluso della COREIS Sicilia. Una pace che i musulmani si scambiano nello stesso saluto salam, che la tradizione ricorda essere proprio quello usato dai santi in paradiso. Una pace che anche i migranti che qui persero la vita cercavano nel nostro paese. Ci auguriamo che questi tragici eventi possano fungere da monito a non dimenticarci di Dio, il Solo che può dare la vera Pace e la vera Vita.
Nell'isola di Lampedusa, dove secoli fa vi furono tempi in cui cristiani e musulmani convivevano in pace, al Santuario della Madonna di Porto Salvo si è così svolta una cerimonia alla quale hanno preso parte anche il pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI, la Federazione della Chiese Evangeliche in Italia, promotrice dell'evento con l'Arcidiocesi di Agrigento, rappresentata ieri dall'Arcivescovo Francesco Montenegro, con il quale la COREIS ha avuto il piacere di collaborare anche in altre occasioni di dialogo e reciproca conoscenza.
In conclusione i due imam della COREIS hanno invitato i musulmani presenti a recitare una Fatiha, la sura aprente del sacro Corano, esprimendo l'auspicio che a qualunque persona di qualsiasi religione venga riconosciuta la piena dignità di essere umano in quanto creato a immagine e somiglianza di Dio. Una responsabilità alla quale ci sentiamo chiamati anche come musulmani e italiani.


Articolo tratto da: MaanInsieme - http://maaninsieme.altervista.org/
Pubblicato Sabato 04 Ottobre 2014 - 06:32 (letto 2641 volte)
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