Matrimoni misti alla Camera dei Deputati

Nella Sala del Refettorio della Camera il convegno "Unioni e matrimoni misti - La convivenza possibile fra persone di culture e religioni diverse", argomento estremamente attuale nella società multiculturale anche per le sue implicazioni sociali e giuridiche, che necessitano di adattamenti funzionali ed efficaci...

Ciò che è emerso con chiarezza da questo incontro molto denso di testimonianze è che la riflessione sui matrimoni misti non può prescindere dalla necessaria preservazione dell'identità culturale e confessionale di entrambi i coniugi. Così, alcuni interventi come quello di Rav Riccardo di Segni hanno espresso l'opportunità che il matrimonio rimanga all'interno della stessa comunità, fenomeno questo presente anche in alcune regioni del Buddismo orientale, come è stato riportato da Maria Angela Falà dell'Unione Buddista Italiana.
Anche la rappresentante italiana dell'Induismo, Swamini Hansananda Ghiri, ha insistito sulla complessità del fenomeno dei matrimoni misti che, in India, presenta una varietà di esempi e di declinazioni. La situazione eccezionale riguarda senza dubbio quella della società occidentale che è anche fortemente multiculturale. Infatti, sono sempre più frequenti i matrimoni in cui si intrecciano anche diverse nazionalità, portatrici di culture diverse, oltre alle confessioni.
Come ha avuto modo di dire nella sua introduzione Chiara Ferrero della Accademia ISA di Studi Interreligiosi, 'Le difficoltà dei coniugi che professano religioni differenti sembrano provenire, talvolta, da atteggiamenti delle rispettive comunità di appartenenza, da posizioni delle istituzioni religiose e da pregiudizi della società medesima. L'importante è che la coppia frutto di un matrimonio misto non venga isolata o si rinchiuda in se stessa, in modo che le sia permesso di trasmettere la ricchezza della propria esperienza, che è anche una prova di fede'.
Muhyddin Bottiglioni ha affermato che la COREIS ha istituto una commissione per gli affari giuridici che si occupa, tra le altre cose, di accompagnare un musulmano al rispetto consapevole dell'identità, della giurisdizione e delle ritualità di una sposa ebrea o cristiana, attraverso un percorso di riconoscimento reciproco prematrimoniale che tuteli la bontà dell'amore, salvaguardi l'unità familiare e rispetti le specificità religiose di entrambe le fedi. In seguito al matrimonio civile e a quello religioso della sposa, viene successivamente svolto un matrimonio conforme al diritto islamico.
Dopo il Concilio Vaticano II - ha affermato Mons. Josè Maria Serrano, Presidente della Corte di Appello dello Stato della Città del Vaticano - la Chiesa cattolica si è aperta al riconoscimento non solo dei matrimoni fra battezzati di differenti confessioni cristiane, ma anche alla possibilità dei matrimoni caratterizzati da "disparità di culto". Tuttavia, questo ultimo matrimonio presenta alcuni aspetti giuridici che forse andrebbero maggiormente armonizzati nel rispetto della confessione religiosa dell'altro coniuge.
Una tematica quella di ieri, decisamente ancora da affrontare in tutta la sua portata, anche se è chiaro per tutti il senso della sacralità più profonda del matrimonio, che vede nella coppia un riflesso dell'unità di Dio.


Articolo tratto da: MaanInsieme - http://maaninsieme.altervista.org/
Pubblicato Venerdi 24 Aprile 2015 - 07:17 (letto 2669 volte)
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