«Nei nostri incontri a volte ci abbracciamo e piangiamo di commozione le une sulle spalle delle altre, senza bisogno di dirci nulla.
Molte di noi hanno infatti perso un familiare. Ogni famiglia israeliana e palestinese ha almeno un morto.
I media ci hanno abituato alle liste numeriche di morti. Ma quando ascolti le testimonianze dal vivo di chi invece ha perso un affetto, ti rendi conto che i morti non sono "numeri anonimi", e che dietro ogni morto c'è tutto un mondo di sofferenza, di famiglie spezzate»...