Il dispotismo ovvero la corruzione degli ideali del Profeta - 'Abd al-Rahmàn al-Kawàkibì

Sono un musulmano arabo costretto all'anonimato come un debole oppresso e che espose le sue opinioni [con uno pseudonimo] sotto il cielo d'Oriente, sperando nell'approvazione dei lettori, secondo il detto che la verità si conosce per sé, non per chi la enuncia.
Nell'anno 1318 dell'egira (=1900/1901), lasciai la mia patria in Oriente in cerca di respiro e mi recai in Egitto.
Qui fissai la mia dimora, profittando del clima di libertà che vi regna sotto il suo signore 'Abbàs II[2], il quale porta lo stesso nome dello zio del Profeta, e che ha diffuso la sicurezza ovunque nel suo regno.
Trovai che anche in Egitto, come in tutto l'Oriente, le menti delle classi elevate erano immerse nelle riflessioni intorno alla questione suprema, intendo la questione sociale, nell'Oriente in generale e tra i musulmani in particolare e che, come gli altri che vi riflettevano, anche gli egiziani erano divisi circa le cause della decadenza e la possibile medicina...


Articolo tratto da: MaanInsieme - http://maaninsieme.altervista.org/
Pubblicato Mercoledi 14 Agosto 2019 - 06:34 (letto 2609 volte)
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